Che cosa significa? Noi uomini possiamo provare amore, soffriamo per amore, facciamo l’amore….
Ma ESSERE l’amore è un concetto strano.
Noi possiamo dire che una persona sia il mio amore (mia moglie), ma di chi possiamo dire che È AMORE? E allora che cosa significa?
Significa ed implica un bel po’ di cose, ma da questa affermazione possiamo quantomeno immediatamente comprendere che siccome Dio è immutabile e c’è da sempre, costituisce anche in questo campo un archetipo fisso.
Cioè: Lui - e tutto quello che è come Lui - è amore; tutto il resto non lo è, anche se noi lo chiamiamo così.
Ciò che si discosta dagli standard dell’archetipo non è la stessa cosa, per quanto gli possa somigliare: il fatto che poi lo chiamiamo con lo stesso nome non fa di un’imitazione un originale: resta un tarocco.
Esempio banale: mia moglie ha una Renault Clio, ma le piace di più la Ferrari. Tuttavia la sua Clio è rossa, come la Ferrari; ha un volante e quattro ruote, proprio come la Ferrari; ha un motore e dei vetri, esattamente come una Ferrari. Quante analogie! Ma allora che cosa le vieta di attaccare sul muso della Clio uno stemma col cavallino rampante e di affermare che si tratta di una Ferrari? La Ferrari modello MP (che sono le sue iniziali). Sarà il buon senso? Tanto per non farsi ridere dietro da tutta la cittadinanza? Infatti chi mai ci cascherebbe? Nonostante le numerose analogie, chiunque si accorgerebbe delle enormi differenze. Chi non conosce una vera Ferrari? E a nulla servirebbe il fatto che lei la chiami “Ferrari MP” e appiccichi persino lo stemmino.
L’amore di Dio costituisce quindi il modello originale in confronto al quale possiamo stabilire che cosa sia vero amore e che cosa invece non lo sia. Se conosciamo l’amore di Dio possiamo accorgerci di quanto ne differiscano tutte le imitazioni, pur chiamate con lo stesso nome e contenenti magari anche diverse analogie. Svilupperemo questo discorso in seguito.
Per ora diciamo solo che sono tante le cose che noi uomini definiamo “amore” senza che lo siano davvero: ed è normale, in un mondo che non conosce l’originale! Diventa meno normale se anche i figli di Dio adoperano lo stesso metro di valutazione del mondo. Allora c’è un po’ di confusione.
Ci riguarda in qualche modo il fatto che Dio sia AMORE? Sicuro, almeno su due punti.
La prima informazione che ci viene fornita riguardo a Dio, nel momento in cui ci rivela qualcosa di sé, è che ha creato i cieli e la terra (Genesi 1:1). E di fila anche tutto ciò che cieli e terra contengono, noi compresi.
Perché Dio ci ha creato? (Non sta scritto, ma possiamo comunque ragionarci sopra, senza fare delle nostre deduzioni una dottrina). Forse perché si annoiava da matti tutto solo? L’ha detto un bambino… ma direi che lo possiamo escludere; la noia è legata al tempo, e Dio è fuori dal nostro tempo.
Allora forse qualcuno l’ha costretto? O ne aveva assoluta necessità? Non mi pare proprio.
E allora? La migliore risposta che ho avuto a questa domanda è stata: PER AMORE! Perché l’amore dà la vita: fa parte della sua stessa natura, e Dio ha dato la vita al mondo e ne fa oggetto del suo amore.
GLI È CONVENUTO? Non stava molto meglio prima, senza grattacapi? Ma che argomentazione… l’amore non fa mai un discorso di convenienza!
Molto tempo dopo vediamo di nuovo l’amore di Dio in azione, in un modo altrettanto sorprendente. L’amore dà ancora la vita: questa volta non comunicandola agli altri, ma rinunciando alla propria, a favore degli altri. È il sacrificio di Gesù sulla croce, per la salvezza delle nostre anime.
Con le stesse motivazioni della creazione. Qualcuno lo ha costretto?
Giovanni 10:17-18 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio».
Ne aveva bisogno? Paolo dice ai Filippesi (cap. 2, versetti 6>8) che Gesù stava in una condizione meravigliosa e che ci ha rinunciato; e anche lo stesso Gesù prega il Padre di rendergli la gloria che aveva prima (Giovanni 17:5). Di che cosa mai può aver avuto bisogno? No, non è credibile.
Allora ci guadagnava qualcosa? Nulla. NOI ci abbiamo guadagnato, e questo è esattamente il senso del vero amore: l’amore considera un guadagno la convenienza dell’amato, non la propria.
Così Gesù soffre e muore, lui innocente al posto di noi colpevoli, perché noi uomini ne avevamo bisogno. E neanche ce ne rendevamo conto; e neanche lo ringraziamo, nella maggior parte dei casi.
Romani 5:8 Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Ma l’amore - quello vero - non agisce per calcolo, in vista di un guadagno, o in cambio di merito altrui.